Come abbiamo sostenuto lə studenti del liceo Michelangiolo aggreditə dalla squardaccia fascista, scendendo in piazza con loro a Firenze, così ora esprimiamo la nostra solidarietà alla dirigente scolastica attaccata
dal ministro Valditara per la sua presa di posizione antifascista contro quell’aggressione.
Valditara ha affermato che questa politicizzazione della scuola per lui è completamente fuori luogo. Eppure proprio lui ha dimostrato che scuola e istruzione sono un campo di scontro politico: ha chiamato in causa il merito per sostenere una scuola che produce gerarchie e tratta la povertà come una colpa personale, ha invocato la disciplina e l’umiliazione per soffocare ogni pretesa di libertà di chi con la scuola dovrà formarsi.
La matrice che ha generato l’attacco infame e fascista fuori dal Michelangiolo è la stessa che permette a ministri come Valditara di attaccare e distruggere la scuola dall’alto delle sue cariche, e che li autorizza a soffocare il dissenso invocando ordine e disciplina. Noi non possiamo accettarlo. Come femministe, transfemministe, antifasciste sappiamo che l’istruzione è da sempre un terreno di lotta per l’emancipazione, abbiamo rivendicato un’educazione alle differenze perché dalla scuola cominci la trasformazione antipatriarcale e antirazzista che vogliamo conquistare. E come femministe e transfemministe vediamo che l’attacco che in queste ore è stato sferrato contro la scuola pubblica riguarda anche chi ci lavora in condizioni di precarietà che ora diventano sempre più minacce politiche verso chiunque faccia dell’insegnamento un’occasione di liberazione.