ASSEMBLEA PUBBLICA e REPORT Focus IL LAVORO

Report assemblea lavoro[51966]

 VERSO LO SCIOPERO DELL’8 MARZO 2021 –

ASSEMBLEA PUBBLICA Focus IL LAVORO

Ci vediamo sabato 6 Marzo  dalle 14.30 in Piazza Santissima Annunziata rispettando il distanziamento fisico nella tutela della salute di tuttə.

????NON UNA DI MENO LANCIA LO SCIOPERO DELL’8 MARZO????

8 marzo 2021: Sciopero globale femminista e transfemminista. Essenziale è il nostro sciopero, essenziale è il nostro lavoro

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???? Partiamo da noi

???? Essenziale è il nostro lavoro!

Come attiviste di Non Una di Meno Firenze invitiamo tuttə a partecipare a un momento di confronto pubblico sul lavoro produttivo e riproduttivo delle donne.

Vorremmo confrontarci insieme su temi come la violenza economica e sulle pratiche di lotta che possiamo costruire insieme verso e oltre lo sciopero globale transfemminista dell’8 marzo 2021.

I dati parlano chiaro: nell’ultimo anno in Italia il 70% delle persone disoccupate sono donne;

solo tra novembre e dicembre dell’anno scorso 99 000 donne hanno perso il lavoro, su 101 000 persone totali.

Una situazione che peggiorerà con lo sblocco dei licenziamenti previsto per marzo.

A fronte di questi dati gravissimi sappiamo però che le donne non hanno mai smesso di lavorare, dentro e fuori casa. Proprio sulle donne, sulle soggettività lgbtqi, sulle e sui sex workers, sulle e sui migranti e o persone razializzate, sulle fasce sociali più fragili, il governo di ieri e di oggi, vorrebbe scaricare le proprie responsabilità e le proprie mancanze.

Il lavoro gratuito e sommerso delle donne, di cura dei figli e degli anziani, di sostegno e organizzazione familiare, di riproduzione sociale non pagata si è duplicato dall’inizio della pandemia, riducendo sempre di più l’autonomia economica e la libertà di scelta delle donne.

Non è un caso infatti se moltissime, nel tentativo di conciliare lavoro produttivo e riproduttivo, hanno dovuto lasciare il lavoro salariato per prendersi cura dei figli, dei genitori e delle case.

Case sempre più spesso violente e soffocanti, come dimostrato dai femminicidi in costante crescita (11 dall’inizio del 2021), e dalll’aumento vertiginoso delle richieste di aiuto ai centri antiviolenza.

Inoltre lo smart-working si è rivelato, per ora, come una forma di sfruttamento intensificato in cui i confini già labili tra vita e lavoro sono cancellati e in cui i costi del lavoro sono scaricati direttamente su chi lavora.

Su di noi, eterne madri, ricadrebbe l’onere di far fronte alle colpevoli mancanze di un welfare de-finanziato e privatizzato da anni. Su di noi e sulle persone più deboli, come sempre, si vuol far pesare il costo della crisi economica, aggravata e non creata per magia dalla pandemia.

Se allarghiamo lo sguardo oltre le mura domestiche ci accorgiamo inoltre che alcuni comparti del lavoro sono addirittura scomparsi dalle politiche governative, come quelli della Cultura, dell’Arte e dello Spettacolo, altri sono stati trattati come eterno fanalino di coda, in primis la Scuola e infine la cronica crisi del nostro sistema sanitario si è mostrata in tutta la sua violenza.

Tra le tante categorie di lavoratrici rimaste fuori da qualsiasi tutela e sostegno al reddito troviamo inoltre le sex workers, il cui lavoro non è neppure riconosciuto come tale e che si battono da anni per degne condizioni di lavoro e di vita, contro lo stigma della prostituzione e per la depenalizzazione del lavoro sessuale in Italia.

Inequivocabile poi il ruolo fondamentale di tutte quelle lavoratrici che hanno continuato a lavorare perché impegnate in settori “essenziali”, forzate ad accettare turni di lavoro folli che hanno ristretto ai minimi termini gli spazi di vita e di libertà. Come se non bastasse tanti datori di lavoro hanno approfittato del momento di crisi per ricattare le lavoratrici in cassa integrazione obbligandole a lavorare, pena la perdita di anche quel poco di sostegno che hanno.

Chi lavora nel mondo della ristorazione ne sa qualcosa.

A fronte di questa situazione drammatica e apparentemente ferma qualcosa però si sta muovendo. Si moltiplicano le vertenze e le lotte anche nel territorio fiorentino e toscano.

Dalle lavoratrici della scuola e della sanità alle educatrici, dalle sarte alle ricercatrici universitarie, dalle lavoratrici della cultura e dello spettacolo alle sex workers, dalle operaie alle collaboratrici domestiche le donne si stanno organizzando in tante forme diverse.

Per tutto questo e per ciò che è necessario ancora nominare, a partire dall’incontro tra di noi, con le nostre molteplicità e differenze, vorremmo mappare e decostruire il rapporto delle donne di questo territorio tra la vita e il lavoro, mettere in comune esperienze di sfruttamento e di liberazione soggettiva e collettiva, costruire strumenti di mutuo-aiuto e pratiche di solidarietà e sorellanza.

Essenziale è la nostra lotta.????

Essenziale è il nostro lavoro.????

Essenziale è il nostro sciopero.????

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