Sorelle, amiche, compagne,
ci appelliamo a voi, che da giorni scorrete le immagini del massacro che i popoli della Federazione del Nord-Est della Siria stanno subendo e non vi voltate dall’altra parte;
a voi, che vedete il progetto di democrazia radicale costruito dalle donne sotto attacco e decidete di non accettare questa sporca guerra alle donne libere;
a voi donne, soggettività dissidenti, identità non egemoniche che si identificano nelle lotte per la liberazione dai generi e nella lotta al patriarcato e che hanno visto nella rivoluzione del Rojava quella luce che può illuminare il buio che ci circonda.
A voi chiediamo di scendere in piazza il 1° novembre a Roma, durante la mobilitazione nazionale indetta da Uiki Onlus, Rete Kurdistan Italia e dalla comunità curda contro la vergognosa guerra che la Turchia sta muovendo non solo verso le popolazioni curda, assira, armena, araba, turcomanna, cristiana, siriaca, ma verso quell’utopia concreta che questi popoli, insieme, hanno fin qui costruito.
Vi chiediamo di farlo insieme: uniamo le nostre energie in uno spezzone di donne che con la sua forza possa guidare il corteo e mostrare che vogliamo difendere la rivoluzione del Rojava, che è anche la nostra rivoluzione! Crediamo che ritrovarci tutte insieme alla testa di questo corteo possa rappresentare un passo ulteriore sulla strada delle pratiche di complicità e autodifesa femminista, per liberare quella tempesta cui le donne di tutto il mondo, unendosi, sanno dar vita.
Grazie alla complicità della maggior parte degli stati nazione che decidono le sorti dello scacchiere geopolitico mondiale, e alla strumentalizzazione di gruppi addestrati e armati dagli stessi per portare avanti la propria politica del terrore, questa sporca guerra, iniziata lo scorso 9 ottobre, sta diventando ogni giorno più cruenta, colpendo quell’esperimento plurale e rivoluzionario che è stato costruito nei territori della Siria del Nord e dell’Est e che le donne, in quanto avanguardia del movimento per la liberazione del popolo curdo, hanno contribuito a creare e difendere con i propri corpi e la propria vita.
La nostra rivoluzione pur se attaccata dalla violenza disumana di patriarcato, stato e capitalismo coalizzati, non può perdere se restiamo unite nella resistenza. Questo attacco alla rivoluzione delle donne è la mano della società fascista e patriarcale che tenta di soffocarci, senza sapere però che le nostre grida di libertà sono più forti. Alla loro morte, noi contrapponiamo la nostra vita e la nostra bellezza: sappiamo che il fiume di donne resistenti continuerà a scorrere fino a raggiungere una nuova libertà. Perché lo abbiamo imparato, non si può essere libere da sole: organizziamoci, lottiamo, costruiamo la nostra vita libera insieme, sempre autonome, sempre unite!
Quindi vi invitiamo ad essere in piazza il 1° Novembre a Roma ad aprire il corteo ognuna con le proprie realtà di lotta, le proprie voci, i propri corpi, che insieme creano tempesta!
Link al corteo: https://www.facebook.com/events/411858223069945/
Per inviare le adesioni: info.uikionlus@gmail.com
La loro rivoluzione è la nostra rivoluzione: difendiamola!
Jin, Jîyan, Azadî
Donna, vita, libertà
Serkeftin // Fino alla vittoria
Donne che difendono il Rojava