II Assemblea sul lavoro

Mercoledì 26 marzo convochiamo la seconda assemblea sul lavoro da un’ottica di genere, antipatriarcale e anticapitalista.

L’8 marzo abbiamo scioperato dal lavoro produttivo e riproduttivo. Lo facciamo da 9 anni e continueremo a farlo, continueremo a scendere in piazza perché al di là della narrazione tossica che il sistema patriarcale ci impone, nei luoghi di lavoro troviamo morte, malattie, precariato, licenziamenti senza tutele, discriminazione, violenza e molestie, salari bassi che non consentono di vivere e di essere liberə e autodeterminatə.

Le leggi sul lavoro stanno annullando i diritti di chi lavora. L’arroganza aziendale supera qualsiasi limite con la complicità del governo. Aziende che indisturbate licenziano, chiudono le unità produttive incuranti di provocare una macelleria sociale soprattutto sul corpo delle donne e delle persone queer, perché la violenza economica padronale di una azienda che chiude é più ancora ingiusta e devastante sul nostro corpo, in una società dove le diseguaglianze sono radicate.

Noi non ci stiamo, vogliamo rompere questo muro di gomma di un sistema economico patriarcale e violento. Vogliamo un reddito di autodeterminazione che ci permetta di vivere il mondo del lavoro con più sicurezza e tutele. Vogliamo un lavoro qualificato e sicuro. Vogliamo un lavoro giustamente retribuito e professionalmente riconosciuto.

Vogliamo la libertà di poter lavorare come e dove si vuole. Vogliamo la libertà di poter fare il lavoro che ci piace. Vogliamo la libertà dalla paura di violenze, molestie, licenziamenti, sfruttamento.

Vogliamo rendere visibili e dare riconoscimento a tutti quei lavori essenziali, sfruttati, precari, non riconosciuti come tali, a partire dal lavoro di cura, non visibile e non retribuito.

Per questo convochiamo la seconda assemblea sul lavoro. Nella prima assemblea erano presenti diverse realtà e collettivi del territorio e abbiamo cominciato a confrontarci su vari temi, tra i quali il lavoro precario, le molestie sui luoghi di lavoro, la stigmatizzazione dei lavori “per maschi e per femmine”. Ci piacerebbe proseguire insieme costruendo una piattaforma di rivendicazioni comuni su cui lavorare nei prossimi mesi, e cominciare a portarla in piazza il prossimo 1 maggio.

Vi invitiamo mercoledì 26 marzo, alle ore 19, presso la Biblioteca Femminista in via Fiesolana 2b.

Vogliamo tutto, lo vogliamo tuttə e lo vogliamo subito!

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