LA RESISTENZA DELLE DONNE PALESTINESI
L’8 ottobre il nostro rito di sorellanza mensile per i femminicidi è stato dedicato al genocidio a Gaza.
Pubblichiamo di seguito l’intervento letto in piazza dai Giovani Palestinesi, sulla resistenza delle donne palestinesi.
Oggi volevo parlarvi del ruolo fondamentale che Le donne palestinesi hanno avuto nella resistenza: dal mandato britannico fino ad oggi, con la lotta contro la colonizzazione sionista. Le donne hanno sempre partecipato attivamente a movimenti di liberazione, assumendo posizioni di leadership e guidando azioni di resistenza che sono state ignorate e mistificate dalla narrazione occidentale.
La resistenza femminile non si limita agli eventi contemporanei, ma ha radici profonde: basta pensare a Tarab Abdul Hadi, una delle fondatrici del Congresso delle donne palestinesi e attivista contro l’occupazione britannica, e Fatima Bernawi, una delle prime a opporsi alla colonizzazione israeliana e la prima prigioniera politica palestinese.
Già nel 1936, le donne palestinesi di Baqa AlGharibiyeh presero d’assalto una prigione per liberare i prigionieri dai soldati britannici.
Zahrat al-Uqhawan, un’organizzazione femminile nata a Yaffa nel 1933, venne trasformata in un gruppo armato di sole donne per combattere l’occupazione britannica e la crescente violenza dei coloni sionisti.
Durante la Prima Intifada del 1987, le donne palestinesi assunsero un ruolo di primo piano nella mobilitazione contro l’occupazione israeliana, assumendo attivante il ruolo di leader dopo che molti uomini furono stati arrestati, o uccisi.
La Prima Intifada rappresenta un momento chiave nella storia della resistenza femminile. Le donne si mobilitarono a livello sociale e politico, organizzando scioperi, boicottaggi e azioni dirette contro l’economia sionista. Fu un movimento che unì donne di diverse generazioni, classi sociali e appartenenze politiche, dimostrando una capacità organizzativa straordinaria.
Le donne iniziarono a creare cooperative agricole e boicottare infliggendo gravi danni economici a Israele. Sfidarono le restrizioni imposte da Israele, che aveva chiuso scuole e università, organizzando lezioni clandestine per mantenere la formazione delle nuove generazioni.
Nonostante la brutale repressione israeliana, che includeva arresti di massa, le donne palestinesi continuarono a trovare soluzioni per portare avanti la resistenza. La loro determinazione attirò l’attenzione internazionale, persino degli Stati Uniti, i migliori alleati di “Israele”, intervennero per mediare i negoziati..
Le donne palestinesi sono sempre state una forza propulsiva dietro la lotta per la liberazione e hanno giocato un ruolo chiave in ogni fase della resistenza, ma sono state marginalizzate e dimenticate dalla narrazione Occidentale. La loro partecipazione è stata essenziale per il successo del movimento nazionale e per la lotta al patriarcato. La resistenza delle donne palestinesi è storica e continua e dimostra che una rivoluzione non può avere successo senza l’inclusione e il contributo attivo delle donne.
La resistenza femminile ha combattuto attivamente, e combatte ancora il sistema coloniale israeliano, l’imperialismo e il patriarcato; la loro resistenza è anche la nostra resistenza. In tutta la Palestina, nei campi profughi e nella diaspora l’obiettivo è la liberazione dal colonialismo.
Non esiste una lotta femminista senza una Palestina libera!
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