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Il decimo posto: I luoghi della formazione
Ancora qualche luogo della nostra depressione , il 25 novembre non è alle nostre spalle
DA #FIRENZE VERSO IL 25N
Contro la violenza domestica e ogni forma di violenza maschile sulle donne!
fronte ai luoghi della nostra oppressione
I luoghi della formazione
Il fatto che venga perpetuata violenza di genere nelle scuole non è solo
grave, ma allarmante in quanto la scuola è il luogo in cui si formano i
nuovi cittadini, e come possiamo pensare di porre fine alla differenza
di genere se questo è uno dei luoghi in cui si vivono episodi di
violenza giorno dopo giorno e non viene fatta un’educazione specifica in
merito.
A molte di noi sarà capitato di avere almeno un professore che facesse
battutine a sfondo sessuale o che comunque sminuisse le donne in quanto
tali, e questa è solamente una parte della discriminazione che subiamo
fra i banchi di scuola: infatti se andiamo a guardare i dati Italiani
del biennio 2014-2016, abbiamo che solamente 12 laureate su 1000 si sono
occupate di materie scientifiche, questo avviene per via della mancanza
di esempi femminili al momento dello studio e durante tutta la nostra
vita: la scienza infatti è una di quelle attività che per per
lunghissimo tempo sono state ad esclusivo appannaggio maschile.
Ovviamente anche in campo scientifico è presente il divario salariale,
infatti, pur avendo le donne risultati migliori e maggiore frequenza, le
donne ricevono uno stipendio minore fin dal primo anno, infatti il 16%
delle donne laureate ha in impiego part time, contro il 4,7% degli
uomini; di quel 16% di donne laureate, però, il 60% non fa il part time
per sua volontà, ma perché costrette ad impiegare parte del loro tempo
per lavori di cura (della casa o non), che non vengono retribuiti ma che
per la nostra società è normale che ricadano sulla donna, questa,
chiaramente, non è una problematica riguardante solo le lavoratrici nei
campi scientifici, ma investe la maggior parte delle donne.
Molte di noi studentesse con la pandemia e la fase di lockdown hanno
vissuto particolarmente questo fatto o perché era scontato che di
determinate cose si occupassero loro e non i loro fratelli (maschi),
oppure semplicemente vedendo sempre la madre preoccuparsene e mai il
padre, che, anzi, spesso dava per scontato che fosse così e neanche si
accorgeva del lavoro fatto costantemente dalla sua compagna, trovando
già tutto pronto e pulito.
Tornando al punto iniziale, avendo una formazione di per sè sessista non
possiamo stupirci di vedere come già da ragazzi la maggior parte dei
maschi vede le donne come mini casalinghe e ironizza in merito.
Noi studentesse non ci stiamo più, non è giusto che ogni giorno si debba
subire violenza e discriminazione, sentendoci anche dire che “ormai
avete i nostri stessi diritti, che altro volete?”, perché come abbiamo
visto e dimostrato con dati, la società in cui viviamo ogni giorno è
ancora profondamente sessista, è inutile negarlo, quindi, sia donne che
uomini: continuiamo a cambiarla!
Se ci fermiamo noi, si ferma il mondo
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???? Il nono la Regione e i finanziamenti ai CAV
Ancora qualche luogo della nostra depressione , il 25 novembre non è alle nostre spalle????DA #FIRENZE VERSO IL 25N????✊????Contro la violenza domestica e ogni forma di violenza maschile sulle donne
????Da #Firenze lanciamo la settimana di mobilitazione verso il #25N con una serie di video di fronte ai luoghi della nostra oppressione
???? Il nono la Regione e i finanziamenti ai CAV
Le donne sono sotto attacco. Uno degli artefici di questo attacco è lo Stato stesso tramite le sue istituzioni. Una delle tante forme di attacco perpetrate è rivolta ai centri antiviolenza (i CAV). I centri antiviolenza sono strutture in cui sono accolte – a titolo gratuito – le donne di tutte le eta’ ed i loro figli minorenni, le quali hanno subito violenza o che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza. Quello dei Cav dovrebbe essere un servizio indispensabile,ma ogni anno viene definanziato ed ostacolato nel suo operato. Ogni anno aumentano le donne che vivono situazioni di violenza domestica. Situazioni che durante la pandemia sono aumentati, costringendo le donne a rimanere chiuse in casa con i loro aguzzini. Donne completamente ignorate dal Comune, dalle regioni e dallo stato. Per le istituzioni tali donne non esistono oppure sono invisibili, ne sono la riprova i continui de-finanziamenti ai CAV, ai consultori, la totale mancanza di una rete di supporto efficace per tutte le donne che vivono situazioni di violenza. Siamo qui di fronte al comune per chiedere che si torni a rifinziare e rivalutare i CAV, per chiedere che i consultori diventino nuovamente centri focali indispensabili per la salute fisica e psicologica di ogni donna, per chiedere che si torni ad occuparsi anche delle donne, e che la violenza di genere non resti solo un argomento utile per fare propaganda politica. Siamo stanche di questa situazione in cui noi donne siamo continuamente sotto attacco. Questo è il momento di reagire.
SE TOCCANO UNA, TOCCANO TUTTE
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???? L’ottavo è il Tribunale
????DA #FIRENZE VERSO IL 25N????
✊????Contro la violenza domestica e ogni forma di violenza maschile sulle donne! ????
Da #Firenze lanciamo la settimana di mobilitazione verso il #25N con una serie di video di fronte ai luoghi della nostra oppressione
???? L’ottavo è il Tribunale
Spesso abbiamo nominato la violenza nei tribunali ma cosa si intende per essa? La violenza di genere oramai sappiamo tuttx che è quella violenza esercitata da chi ha potere e viene descritta come patriarcale
Nei tribunali la troviamo nelle sentenze, nell’approccio tenuto dai giudici nei casi di femminicidio o di stupro dove spesso viene ribaltato il ruolo tra vittima e carnefice perché questo viene scusato in quanto uomo, viene esercitata quando in casi di affidi di minori le madri vengono colpevolezzite e per farlo i giudici assegnano le perizie a specialisti consulenti tecnici dei tribunali (CTU)
che teorizzano la Sindrome della PAS considerando il minore affetto da sindrome da alienazione parentale, e non va meglio ai bambini vittime di violenza che spesso non vengono neppure creduti Le vittime troppo spesso finiscono per essere colpevolizzate perché indagate con lo sguardo della cultura moralista e misogina del sospetto.
Nei luoghi che dovrebbe restituire dignità alle vittime di violenza spesso si consuma il tradimento della fiducia nella giustizia. Vergognose sentenze girano le spalle alla ragione e alla legge, lasciando impunito chi si macchia di stupri, femminicidi, violenze perchè sono fondate su stereotipi e pregiudizi che appannano la libertà di giudizio di magistrati non adeguatamente formati e, loro malgrado, portatori sani di sessismo. Noi vogliamo che tutto questo finisca perché questi metodi e sentenze ci coinvolgono tutte e la nostra lotta per una Giustizia giusta sarà sempre più forte e determinata
Se toccano una toccano tutte
Se ci fermiamo noi si ferma il mondo
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???? Il settimo invece è un luogo che immaginiamo e desideriamo
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???? Il sesto invece è la Zona Fuxia. Un luogo che immaginiamo e desideriamo
????DA #FIRENZE VERSO IL 25N????
✊????Contro la violenza domestica e ogni forma di violenza maschile sulle donne!
???? Da #Firenze lanciamo la settimana di mobilitazione verso il #25N con una serie di video di fronte ai luoghi della nostra oppressione
???? Il sesto invece è la Zona Fuxia. Un luogo che immaginiamo e desideriamo
Con un discorso urgente e senza preavviso sono state presentate le linee guida del prossimo Enne.U.Di.Emme per la costruzione della ZONA FUCSIA : “Come avrete capito, oltre che del Covid 19, abbiamo deciso di occuparci di un altro virus, pervasivo e letale: IL PATRIARCATO”. La decisione arriva alla vigilia del 25 novembre, Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne e di Genere. La scelta di decretare la ZONA FUCSIA è stata presa alla luce dei dati strutturali sulla condizione delle donne e delle soggettività lgbtqia+ . ???? 6 MILIONI e 788 MILA donne hanno subito, nel corso della propria vita una qualche forma di VIOLENZA FISICA O SESSUALE di cui 1 MILIONE e 157 MILA è stata STUPRATA. ???? L’89% delle donne migranti giunte in Italia è stata violentata. ???? Una media di 187 aggressioni a sfondo omo lesbo trans fobico, una ogni due giorni. ???? Numerosi ed ingenti tagli ai CENTRI ANTIVIOLENZA ???? Mancanza di CONSULTORI LAICI, GRATUITI, AUTOGESTITI E NON BINARI. ???? 404 MILA sono le donne che, nel corso della loro vita LAVORATIVA, hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali (il 9% delle lavoratrici) ???? 2 MILIONI e 277 MILA sono le donne che vivono sotto la soglia della povertà ???? Il GENDER GAP al 70% ???? 1 madre su 3 rischia di lasciare il lavoro durante il lockdown. ???? Esclusione dal lavoro dei 2/3 delle donne e dell’80% delle donne trans. ???? Il 76,2% del LAVORO di CURA è a carico delle donne. ???? 68,4% sono i ginecologi OBIETTORI DI COSCIENZA, 45,6% gli anestesisti e 38,9% personale non medico. ???? Assenza di EDUCAZIONE SESSUALE nelle scuole. Le misure attuate dal nuovo Enne.U.Di.Emme non sono interventi emergenziali ma mirano a una profonda, radicale e strutturale rivoluzione dell’esistente: l’abbattimento del patriarcato
Non Una Di Meno – Milano
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???? Il quinto la sede del giornale La Nazione
????DA #FIRENZE VERSO IL 25N????
✊????Contro la violenza domestica e ogni forma di violenza maschile sulle donne!
???? Da #Firenze lanciamo la settimana di mobilitazione verso il #25N con una serie di video di fronte ai luoghi della nostra oppressione
???? Il quinto la sede del giornale La Nazione
“Vizietto”, “dramma dell’uomo che non voleva la separazione”, “gesto sconsiderato compiuto da un brav’uomo”, sono i modi in cui il giornalismo italiano descrive contiuamente le violenze, i femminicidi e gli stupri. In Italia, ogni anno centinaia di donne vengono violentate, picchiate e molto spesso un uccise da uomini spietati, ma non per il giornalismo nostrano. Sulle testate giornalistiche italiane, il colpevole diventa vittima e la vittima diventa una che in fondo se l’è cercata. La vittima di violenza diventa una che non doveva essere fuori casa a quell’ora e lo stupratore diventa un pover’uomo incapace di controllarsi, la vittima di femminicidio diventa la cattiva che voleva abbandonare il nido famigliare e lo spietato assassino diventa un bravo lavoratore che si è trovato in qualche modo costretto a sterminare la sua famiglia. Oltretutto preme sottolineare che queste sono le uniche notizie che troverete che parlano di donne, in quanto nel sistema patriarcale la donna è vittima e quando per sua fortuna non lo è, essa rimane sempre alle spalle di uomo. Tutto questo francamente ci ha stancato! Se siamo qui oggi è per dire basta ad ogni tipo di narrazione sessista e patriarcale. Siamo qui per dire BASTA ad una narrazione tossica che è complice della violenza stessa, che anzi normalizza la violenza ed è parte integrante della sua sistematicità. Siamo qui perché crediamo che la cultura passi anche dal linguaggio, siamo qui per dire che non è un raptus che uccide MA un uomo, siamo qui per dire che gli abiti di una vittima di violenza sono irrilevanti. Siamo qui perché non accettiamo che la violenza diventi l’unico modo per parlare delle donne, siamo qui perché raccontare le storie di donne in maniera corretta è un atto politico. Siamo qui perché pretendiamo un giornalismo che sia contro l’omotransfobia, antirazzista, e anticapitalista. Siamo Qui perché vogliamo finalmente UNA NARRAZIONE FEMMINISTA
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???? Il terzo: il consiglio regionale
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VERSO IL 25 NOVEMBRE A FIRENZE!
Una settimana di video informativi per raccontare una serie di luoghi della città in cui avviene la violenza maschile contro le donne e la violenza di genere
Le statue prendono vita!
25 NOVEMBRE: UNA STANZA TUTTA PER NOI https://fb.me/e/Ss8hVd9O
ma molte altre novità ci aspettano… STAY TUNED!
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???? Il secondo posto: i Consultori
https://youtu.be/HO9uaCiGYao
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???? Il primo: LA CASA
????DA #FIRENZE VERSO IL 25N???? ✊????Contro la violenza domestica e ogni forma di violenza maschile sulle donne! ????
Da #Firenze lanciamo la settimana di mobilitazione verso il #25N con una serie di video di fronte ai luoghi della nostra oppressione
???? Il primo: LA CASA
In Italia una donna su tre fa esperienza di molestie, abusi o violenza. La maggior parte della violenza avviene in casa, per mano di compagni, mariti, padri, fratelli o persone intime. La pandemia ha aggravato la situazione, costringendo le donne in casa con i propri aguzzini. Per questa ragione abbiamo deciso di girare in casa questo video, per sottolineare come proprio la casa sia il luogo principale nel quale la violenza contro le donne si manifesta. A volte nonostante il lavoro capillare dei centri anti violenza, dei movimenti femministi e delle reti di supporto e mutuo aiuto, le donne non sopravvivono alla violenza maschile. Solo nel 2020 i femminicidi sono stati più di 50. Verso la giornata internazionale contro la violenza sulle donne vogliamo celebrare ogni donna che la violenza maschile ha ucciso, mortificato, abusato. Portiamo con noi le esperienze di tutte coloro che non sono sopravvissute, e facciamo in modo che ogni giorno, ogni lotta, sia il grido collettivo di rabbia che le ricorda. Costruiamo un mondo all’altezza dei nostri desideri, dove camminare fianco a fianco, spalla contro spalla. Non una di meno Se noi ci fermiamo, si ferma il mondo
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