Questa mattina ci siamo svegliatə con la terribile notizia del femminicidio di Eleonora Guidi, accoltellata dal suo compagno Lorenzo Innocenti, mentre in casa c’era anche il figlio di due anni.
Siamo piene di rabbia per questo ennesimo femminicidio, questa volta successo proprio nella nostra città.
Non crediamo alla teoria del raptus improvviso come non crediamo alle narrazioni vittimiste e colpevolizzanti dei media che, sempre puntuali, faranno pornografia del dolore e della violenza, derubricando questo caso a mera cronaca nera.
Crediamo invece nella spirale della violenza patriarcale e strutturale.
Eleonora, come tuttə lə altrə, è stata uccisa dall’uomo che giurava di amarla.
Eleonora, come tuttə lə altrə, è stata uccisa dalla mancanza di prevenzione e formazione sulla violenza maschile e di genere di un’intera comunità, dal continuo definanziamento dei Centri Anti Violenza, dalla solitudine di una città sempre più votata al profitto e a una sicurezza fatta di forze dell’ordine – le prime a non crederci quando denunciamo – e mancanza di spazi concreti di promozione sociale e culturali dal basso.
Ci stringiamo al figlio di Eleonora, alla sua famiglia e ai suoi affetti e amicizie.
SE DOMANI NON TORNO, SE DOMANI TOCCA A ME, SORELLE BRUCIATE TUTTO!
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Rito di sorellanza 8 febbraio 2025