Siamo insegnanti precarie, educatrici, collaboratrici scolastiche, studentesse e attiviste.
Riempiamo le aule e teniamo in piedi un sistema scuola che ormai non ce la fa più.
Siamo la scuola invisibile, che non ha voce, che viene sfruttata dalle cooperative e infantilizzata mortificata dal ministero.
Riconosciamo nell’istituzione scolastica un luogo di riproduzione di quel sistema violento che ogni giorno ci schiaccia e invisibilizza.
Vogliamo ribaltare completamente l’approccio escludente classista/razzista/di genere/abilista della scuola attraverso le pratiche di femminismo e transfemminismo.
Vogliamo mettere al centro la persona, le relazioni, i corpi, una visione antiautoritaria della società. Lottiamo ogni giorno per una scuola dell’apprendere insieme, della costruzione di capacità di ragionamento, della conoscenza di sé e delle relazioni sane con gli altri.
Siamo quella scuola che vede chi ha intorno come persona e non come numero.
Non valorizziamo le invalsi ma l’educazione affettiva e sessuale.
RIfiutiamo il PCTO, che di trasversale ha solo lo sfruttamento utilitarista e capitalista, che ha provocato morti inaccettabili davanti alle quali non si può tacere, perchè scuola non è morte ma conoscenza e vita.
Non vogliamo educare al lavoro ma al ragionamento e all’amore per il bello.
Per il giusto.
Rifiutiamo la scuola del merito, dell’umiliazione come strumento pedagogico. La pedagogia neoliberale altro non è che la valorizzazione del dominio del più forte a danno del più debole e perchè una società meritocratica è una delirante aristocrazia non è altro che una delirante aristocrazia.
Lottiamo per una giustizia sociale, per la tutela delle differenze e la liberazione dalle diseguaglianze di classe.
Lottiamo perché il mondo della formazione non sia dei prepotenti, nemmeno quando si fanno chiamare Ministri.
Perché la scuola è scuola solo se non lascia indietro nessuno, se sostiene tutte le soggettività marginalizzate, trans e non binarie, condanna e si batte contro la logica del più forte e del prepotente.
La scuola è e deve essere politica, luogo di confronto, di scambio e di crescita. La scuola non deve riempire le teste di nozioni ma stimolare la costruzione di un pensiero critico che non può che essere antifascista, antisessista e autonomo.
E con buona pace del ministro Valditara continuiamo e continueremo a creare questa scuola ogni giorno.
E non solo, vogliamo un sapere veramente libero dalla violenza patriarcale, dal razzismo, dall’abilismo e dal classismo.
Pretendiamo investimenti e risorse per strutture e personale.
Esigiamo l’educazione sessuale e affettiva in tutte le scuole e che sia affidata alle reti femministe e transfemministe.
Una revisione completa dei programmi didattici ministeriali con l’inserimento degli studi decoloniali e di genere.
Chiediamo a gran voce l’abolizione immediata del PCTO e che si possa veramente parlare di una scuola laica, pubblica e gratuita che sia davvero per tuttə.