È dall’otto Marzo scorso che in piazza SS. Annunziata, rinominata piazza Non Una di Meno, abbiamo iniziato ad appendere lucchetti e pañuelos, che riportano nome, cognome e data di morte delle donne uccise dalla violenza patriarcale. Ricordiamo tutti i femminicidi e i transicidi.
Ogni 8 del mese ci ritroviamo lì, davanti alla fontana, per ricordare queste sorelle che hanno pagato con la vita la loro volontà di autodeterminazione e libertà. Ogni 8 del mese ci ritroviamo lì per raccontare le storie di quelle donne, per dare loro una voce. Nei giorni scorsi, per la seconda volta da quando abbiamo iniziato questo rito, ci siamo viste staccare tutti i pañuelos.
Un atto vile, indegno. Non sappiamo e neanche ci interessa più sapere chi è l’artefice di ciò, in nome di quale decoro, motivo o beffa abbiamo deciso di fare questo.
L’unica cosa che sappiamo è che a quanto pare la voce delle donne fa paura. Fa paura anche quando le donne a parlare non sono più su questa terra, fa paura anche quando semplicemente si tenta di ricordare i loro nomi e le loro storie. Fa paura perché per l’ennesima volta abbiamo deciso di puntare il dito con questa sistema patriarcale che ricopre in questo caso il ruolo di assassino.
Sapete che vi diciamo? Potete staccare tutti i pañuelos che volete, potete attaccarci, tentare di zittirci. Ma noi ogni mese saremo lì, ogni mese saremo lì con i nostri lucchetti, la nostra stoffa fucsia a dare voce alle donne uccise, a stare dalla parte di tutte le nostre sorelle.
Per dare modo di partecipare al rito a più persone abbiamo deciso di incontrarci l’8 di ogni mese alle ore 18.00.
Noi ci saremo anche domenica 8 agosto, e rimetteremo tutti i pañuelos che sono stati strappati, oltre ai nuovi lucchetti per ricordare le sorell3 assassinate nell’ultimo mese. In caso di pioggia consistente si rimanda al giorno dopo stessa ora.
BASTA FEMMINICIDI, CI VOGLIAMO LIBERƏ, CI VOGLIAMO VIVƏ!
SIAMO IL GRIDO ALTISSIMO E FEROCE DI TUTTE QUELLƏ DONNƏ CHE PIÙ NON HANNO VOCE!