???? Il quinto la sede del giornale La Nazione

????DA #FIRENZE VERSO IL 25N????

✊????Contro la violenza domestica e ogni forma di violenza maschile sulle donne!

???? Da #Firenze lanciamo la settimana di mobilitazione verso il #25N con una serie di video di fronte ai luoghi della nostra oppressione

???? Il quinto la sede del giornale La Nazione

“Vizietto”, “dramma dell’uomo che non voleva la separazione”, “gesto sconsiderato compiuto da un brav’uomo”, sono i modi in cui il giornalismo italiano descrive contiuamente le violenze, i femminicidi e gli stupri. In Italia, ogni anno centinaia di donne vengono violentate, picchiate e molto spesso un uccise da uomini spietati, ma non per il giornalismo nostrano. Sulle testate giornalistiche italiane, il colpevole diventa vittima e la vittima diventa una che in fondo se l’è cercata. La vittima di violenza diventa una che non doveva essere fuori casa a quell’ora e lo stupratore diventa un pover’uomo incapace di controllarsi, la vittima di femminicidio diventa la cattiva che voleva abbandonare il nido famigliare e lo spietato assassino diventa un bravo lavoratore che si è trovato in qualche modo costretto a sterminare la sua famiglia. Oltretutto preme sottolineare che queste sono le uniche notizie che troverete che parlano di donne, in quanto nel sistema patriarcale la donna è vittima e quando per sua fortuna non lo è, essa rimane sempre alle spalle di uomo. Tutto questo francamente ci ha stancato! Se siamo qui oggi è per dire basta ad ogni tipo di narrazione sessista e patriarcale. Siamo qui per dire BASTA ad una narrazione tossica che è complice della violenza stessa, che anzi normalizza la violenza ed è parte integrante della sua sistematicità. Siamo qui perché crediamo che la cultura passi anche dal linguaggio, siamo qui per dire che non è un raptus che uccide MA un uomo, siamo qui per dire che gli abiti di una vittima di violenza sono irrilevanti. Siamo qui perché non accettiamo che la violenza diventi l’unico modo per parlare delle donne, siamo qui perché raccontare le storie di donne in maniera corretta è un atto politico. Siamo qui perché pretendiamo un giornalismo che sia contro l’omotransfobia, antirazzista, e anticapitalista. Siamo Qui perché vogliamo finalmente UNA NARRAZIONE FEMMINISTA

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