INGOVERNABILI CONTRO LA VIOLENZA PATRIARCALE

COMUNICATO SU 25N E PROVITA&FAMIGLIA

Il 25 novembre a Roma, una enorme e furiosa marea fucsia di oltre 500mila persone ha inondato la città, attivandosi in vari luoghi dove la violenza patriarcale si perpetra e riproduce.

Ci siamo fermatə anche di fronte alla sede di ProVita&Famiglia, per far risuonare la nostra voce e opporci a chi quotidianamente lavora per reprimere e limitare la nostra autodeterminazione.

La risposta delle forze dell’ordine, schierate con carabinieri antisommossa e poliziotti della celere a proteggere la sede chiusa, è stata dura, e diversə manifestanti sono statə feritə.

A riprova di come, al di là dei futili proclami propagandistici dei giorni precedenti da parte della polizia stessa, la violenza dello Stato si abbatta su chi provi ad alzare la voce, a reclamare la propria libertà di scelta e autodeterminazione.

Allə manifestanti feritə va tutto il nostro supporto e tutto il nostro amore.

Rifiutiamo non solo le accuse, ma anche la retorica neutralizzante che quelle accuse portano con sé. Non può esserci alcun compromesso sulla nostra autodeterminazione.

E non può esserci alcun paragone tra una forma di protesta e la violenza materiale che costantemente viene agita dalle organizzazioni che ostacolano l‘aborto.

Di scritte sulle serrande non si muore, di aborto insicuro sì.

Siamo dunque profondamente consapevoli dell’ipocrisia di chi pretende modi gentili e comprensione agendo, però, esattamente al contrario e ci rendiamo indisponibili a un dibattito che non tenga conto della reale aggressione che realtà come ProVita&Famiglia agiscono quotidianamente su di noi.

I ProVita&Famiglia sono un’associazione misogina, anti-scelta, espressione del patriarcato più becero, ma anche molto potente, influente e internazionale. Negli anni ha promosso una serie di campagne scientificamente infondate e violente, che abbiamo sistematicamente contestato. Da quella contro la pillola RU486 equiparata a veleno, con la donna “Biancaneve” a terra con una mela morsa in mano (2020), alla campagna “stop gender” con l’immagine col bambino triste, rossetto e fiocco rosa (2022). Più di recente la campagna “la vita vale sempre” (2023), che rappresentava, in una sorta di arco temporale, un feto, un neonato, un giovane con sindrome di Down, un profugo, una donna incinta, un anziano e un’anziana disabile, equiparando le loro vite. Hanno anche fatto un manifesto con l’immagine di un feto, utilizzando il nome del nostro movimento per ribaltarne il significato, in chiave antiabortista.

L’azione dei ProVita&Famiglia non si limita alle campagne: nel dicembre 2022, l’associazione ha diffidato le 156 scuole che hanno attivato la carriera alias, strumento con cui si riconosce dignità al vissuto di studentə, tentando di prevenire e contrastare stereotipi, discriminazioni e marginalizzazione.

Attualmente l’associazione sta portando avanti la proposta di legge “un cuore che batte” per integrare uno degli articoli della Legge 194. “Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza” ai sensi della legge, “è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a far ascoltare il battito cardiaco dello stesso”. Una violenza inaudita, che prende esempio dalle scelte autoritarie di Orban in Ungheria.

Una modifica della 194 in questo senso legittimerebbe una pratica violenta già purtroppo portata avanti, nel nostro paese, da parte del personale medico obiettore nei confronti di chi vuole interrompere una gravidanza.

ProVita&Famiglia si inscrive in una fitta rete internazionale antiabortista e omolesbobitransfobica. La saldatura tra neofondamentalismo cristiano, destra populista e ambienti neofascisti si dà proprio sul tema dell’aborto, della famiglia tradizionale e della crociata anti-gender. A tale universo ideologico si rifà oggi una parte della Lega e di Fratelli d’Italia nonché realtà come Forza Nuova e Casa Pound, legami consolidati ormai da anni come ha dimostrato il Congresso mondiale delle famiglie a Verona nel 2019. I ProVita&Famiglia sono quindi parte delle destre suprematiste organizzate a livello nazionale e trasnazionale: crediamo che ogni spazio lasciato a queste associazioni e gruppi, sia uno spazio dove idee conservatrici, pericolose e violente si diffondono.

Ci hanno dato delle terroriste perché abbiamo avuto la forza di rispondere a quest’attacco, ma noi sappiamo cosa è violenza: sono violente l’ideologia e le campagne di questi gruppi, sono violenti gli anti-abortisti quando ci aggrediscono negli ospedali e nei consultori solo perchè siamo donne e persone che si autodeterminano nella scelta di abortire, ed è violenta la famiglia ciseteropatriarcale tradizionale che l’associazione ProVita&Famiglia vuole difendere a ogni costo, senza considerare che quella stessa famiglia ci uccide, ci violenta, ci sfrutta.

Quando all’affermazione di genere e alle scelte relazionali si risponde con percorsi psichiatrizzanti o con terapie riparative , si è complici dell’alto tasso di suicidio tra le persone queer e trans.

Le strumentalizzazioni di ProVita&Famiglia non ci preoccupano, sappiamo chi è che agisce violenza sui nostri corpi e sappiamo cos’è la violenza strutturale e patriarcale che subiamo: sono le forze dell’ordine che ci caricano quando lottiamo e che non ci credono quando denunciamo, sono i femminicidi a fronte dei quali il governo ci invita a osservare un minuto di silenzio e i transicidi e i puttanocidi sui quali, invece, il silenzio cala.

Continueremo a contrastare chi minaccia le nostre vite!

Saremo ovunque, perché quella che portano avanti è una guerra sui corpi tutti.

Fermiamo la violenza patriarcale in tutte le sue forme!

Amore e rabbia 💜✊🔥

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